"Presi la bottiglia ed andai in camera mia. Mi spogliai tenni le mutande ed andai a letto: era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato allo yoghurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente."

Charles Bukowski

lunedì 23 febbraio 2009

Riflessioni post-lunedì

Parte #1
Lunedì 23 febbraio, ore 23,23. Ci tengo a sottolineare che il 23 è un numero che odio, che mi porta sfiga, il 22 è il mio numero preferito e portafortuna: coincidenze, era tanto per dire. Di ritorno da una giornata un pò complessa, a culmine di una serie di giornate un pò complesse, sto ancora guidando che già mi accingo a entrare in quella fase di pensieri che precede il sonno. Sto pensando che uomini e donne sono proprio diversi cazzo. Secondo me i biologi o gli antropologi o chi per loro, hanno messo uomini e donne nella stessa specie animale per via di numerose quanto oggettive somiglianze fisiche, certo, ma io non ne sono del tutto convinto. Siamo troppo diversi, troppo. Incredibile come l'amore sbocci tra esseri di sesso diverso, a parte casi che non voglio qui trattare e che non mi interessano nemmeno: è una cosa altamente illogica! Allora, mettiamo una premessa: io NON sono maschilista, anzi, credo che la presenza di donne sulla terra sia una benedizione e sia fondamentale. Io sono convinto unicamente che ci sono cose che sanno far meglio gli uomini proprio come ci sono cose che sanno far meglio le donne, e che ognuno\a dovrebbe convincersi di ciò ed evitare di volersi assumere compiti che non è in grado di fare, mascherando il tutto col termine "emancipazione" o simili, e ciò vale per tutti. Io a riguardo dico sempre, ad esempio, che gli uomini non riescono a fare o a pensare due cose insieme, si incasinano: ne finiscono una a modo e ne iniziano poi un'altra. Le donne fanno sempre mille cose contemporaneamente: ad esempio parlare, questo di solito lo riescono a fare in abbinamento a qualsiasi altra attività le donne, io se mi metto a parlare non mi concentro sull'altra cosa che sto facendo e faccio un gran macello di tutto. Siamo proprio creati con due strutture logiche diverse, non è solo un problema di programmazione: beh, finchè si tratta di azioni di vita pratica questo è tutto un bene, ognuno si prende i compiti che meglio riesce con le proprie capacità e bon. Tutti i problemi sorgono quando si parla o si discute: ecco merda, lì è un disastro. La donna nota sfaccettature e significati nascosti in frasi e\o comportamenti che un uomo non vede come ambigui neanche se fosse il più rompipalle critico d'arte letteraria imbottito di puzza sotto al naso. Questo lo dicono tutte quelle mail o quegli elenchi pseudo-scherzosi di differenze "uomo vs donna", ma purtroppo è proprio vero: non c'è da riderci su! La donna possiede una sensibilità che l'uomo non è in grado di comprendere, nonostante si sforzi. La donna non riuscirà mai a essere semplice e lineare come un uomo in condizioni normali. L'uomo e la donna ho detto, e mi permetto di generalizzare: è così, poi ok l'eccezione, ma è così. Beh io stasera pensavo a questo: i fisici e i matematici si innamorano dei problemi che non riescono a risolvere, gli ingegneri civili si innamorano delle strutture impossibili come il ponte sullo stretto di Messina, i critici d'arte si innamorano delle opere che non possono essere definite e spiegate solo a semplici parole, l'uomo si innamora della donna. Io mi innamoro di lei. Fine, non cercare di capire è quasi sempre la cosa migliore.
"Linda Lee aveva diguazzato fino alle caviglie nello sporco Mediterraneo. A quella ragazza piaceva tutto quello che mi annoiava e tutto quello che piaceva a me annoiava lei. Eravamo compagni perfetti: ciò che ci faceva tirare avanti era la tollerabile e intollerabile distanza tra noi. Continuavamo a incontrarci ogni giorno - e ogni notte - senza risolvere niente e senza nessuna probabilità di trovare una soluzione. Perfetto."
Charles Bukowski
Parte #2
Mentre tornavo a casa, e mentre pensavo a queste cose, un'ambulanza a sirene spiegate è sopraggiunta dietro di me e si è fermata a poca distanza da casa mia. "Ci lamentiamo proprio per delle cazzate noi che stiamo bene", ho pensato.

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