"Presi la bottiglia ed andai in camera mia. Mi spogliai tenni le mutande ed andai a letto: era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato allo yoghurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente."

Charles Bukowski

martedì 17 febbraio 2009

Il nostalgico di turno

Eccomi di nuovo qua. Verdana (il mio preferito), dimensioni normali, un mare di pensieri in testa. Ho provato per qualche mese a far senza di un blog, ma non fa per me: ho bisogno di scrivere e mi piace farlo! Magari c'è anche qualcuno a cui piace leggere, chissà.

Fattostà che integrali, derivate prime e seconde e diagrammi dell'energia mi ronzano in testa tutto il giorno, e dopo la mezzanotte ho bisogno della mia ora d'aria. Ne ho bisogno IO di scrivere, perchè mentre scrivo il cervello smette di essere inchiodato qui tra queste quattro mura e vola: una sensazione bellissima. Ho bisogno di scrivere così come ho bisogno di sognare, e dato che spesso le due cose coincidono, mi sembra un buon modo di risparmiare tempo: affanculo, deformazione professionale ingegneristica, sempre il solito motto del massimo rendimento con il minimo sbattimento. E dire che poi nella vita le cose che contano spesso funzionano proprio alla rovescia: ci richiedono tanto tempo da dedicare loro, e tanto impegno, e ciò che rendono indietro a volte non è molto. Ed è per questo probabilmente che è nato il 75% dei blog, per rispondere a questa mancanza, per far tornare i conti con lo scrivere e col sognare, ma questo è un altro discorso.

Oggi vi voglio raccontare proprio questa cosa in particolare, e vi voglio raccontare di quella poesia letta a scuola e attaccata sulla porta della mia camera da lunghi anni, di quella poesia che mi fa fare figure da deficiente con mia madre che passa nel corridoio e mi trova immancabilmente immobile sul letto a fissare la porta:

DREAMS - Langston Hughes
Hold fast to dreams
For if dreams die
Life is a broken-winged bird
That cannot fly

Hold fast to dreams
For when dreams go
Life is a barren field
Frozen with snow

Io non capisco. Se sogni quelli intorno a te ti prendono per poco serio o poco pragmatico o poco realistico o poco coi piedi per terra. Se sogni la morosa si arrabbia perchè vuol dire che non ti basta lei e che pensi ad altro e che vorresti un'altra al tuo fianco. Se sogni gli amici ti chiedono cosa c'è che non va nella tua vita e se possono far qualcosa. Se sogni i professori ti dicono che perdi tempo, e torniamo al discorso di prima. Se sogni i grandi dicono che sei ancora piccolo e che crescerai, anche se anno dopo anno sospetto che me lo diranno per tutta la vita che un giorno crescerò e capirò. Cazzo, se sogno è perchè sono vivo, questa è la mia verità: smettono di sognare quelli senza speranze e senza obiettivi, quelli inchiodati nei propri vestiti e nel proprio ego senza compromessi. La macchina del caffè non sogna, tanto per intenderci. Beh questo blog nasce da qui, e spero che mi porti via tanto tempo nel rileggerlo, proprio come ha fatto il suo predecessore ora dormiente. Tra poco anche il suo creatore sarà dormiente.

Buonanotte.

4 commenti:

  1. Cazzo che debutto! Mi autoelimino un commento.
    Pleased to meet ya!
    A me fa piacere leggere le tue robe, un po' mi ricordi com'ero, come sarei stato se avessi avuto un blog alla tua età.
    Capisco in pieno ogni cosa che hai scritto, fondamentalmente perché le ho già scritte, simili, a mio tempo, eppure continuano ad attrarmi.
    Com'ero, come sono.
    Come sei, come diventerai, o come non diventerai.

    Mah!

    Te saludi!

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  2. Fondamentalmente caro Lorenz,
    Che ti deprechino, che la tua autostima vacilli a causa di ciò o no,CHE TI PIACCIA O NO non ci puoi fare niente.

    Personalmente è uno degli impegni DI ogni 31 dicembre degli ultimi anni.

    "nELL'ANNO nuovo Elena, sarai una persona più pragmatica, cazzo, stare con la testa per aria, farsi mille e mille viaggi senza biglietto non fa di te e della tua vita qualcosa di meglio"

    poi però..non glia faccio.
    Sono geni..

    poi.. è vero che la quantità di "viaggi" è direttamente proporzionale alla soddisfazione?
    Quando "ti sistemi" sogni meno?
    Non so..

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  3. La quantità di viaggi è direttamente proporzionale alla quantità di tempo libero per viaggiare, a prescindere dalle condizioni al contorno...

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