"Presi la bottiglia ed andai in camera mia. Mi spogliai tenni le mutande ed andai a letto: era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato allo yoghurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente."

Charles Bukowski

giovedì 19 febbraio 2009

Cannonball

Oggi ascoltavo per l'ennesima volta questa canzone ("Cannonball" di Damien Rice, per chi non avesse capito), e ho pensato di proporvela un pò. Non che sia bellissima o chissà cosa, anzi a me solitamente questo tipo di canzoni non piace tantissimo. Però questa canzone, appena premo il tastino play virtuale (che di tastini play reali se ne trovano ben pochi in giro, adesso come adesso), mi permette di pensare e di staccare un attimo, un effetto tipo la prima metà di "Fade to black":

"There’s still a little bit of your taste in my mouth.
There’s still a little bit of you laced with my doubt.
It’s still a little hard to say what's going on.
There’s still a little bit of your ghost, your witness.
There’s still a little bit of your face I haven't kissed.
You step a little closer each day,
still I can't see what's going on.

Stones taught me to fly.
Love taught me to lie.
Life taught me to die.
So it's not hard to fall,
when you float like a cannonball.

There’s still a little bit of your song in my ear.
There’s still a little bit of your words I long to hear.
You step a little closer to me,
so close that i can't see what's going on.

Stones taught me to fly.
Love taught me to lie.
Life taught me to die.
So it's not hard to fall,
when you float like a cannon.

Stones taught me to fly.
Love taught me to cry.
So come on courage,
teach me to be shy,
'cause it's not hard to fall,
and i don't want to scare her.
It's not hard to fall,
and i don't wanna lose.
It's not hard to grow,
when you know that you just don't know."

E tra l'altro pensavo proprio a questo: le pietre mi hanno insegnato a volare, l'amore a mentire, la vita a morire. La perfetta armonia degli opposti, come direbbe Eraclito, uno dei pochi filosofi che ho apprezzato in quanto a idee e viaggi mentali. L'enciclopedia libera dice:
"La dottrina dell’unità dei contrari è forse l’aspetto più originale del pensiero filosofico eracliteo. La legge segreta del mondo risiede nel rapporto di interdipendenza di due concetti opposti, che, in quanto tali, lottano fra di loro ma, nello stesso tempo, non possono fare a meno l’uno dell’altro dato che vivono solo l’uno in virtù dell’altro. Quindi niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto. Infatti possiamo notare che, nel caso in cui ci trovassimo di fronte una salita e vedessimo un nostro amico al di sopra di essa, quello ci direbbe che è una discesa. Si crea così una specie di armonia fra i due contrari. Inoltre molti di essi sono soggettivi come il caldo e il freddo. In questa dualità, guerra fra i contrari in superficie, ma armonia in profondità, Eraclito vide quello che lui definiva il logos, la legge universale della Natura."
Bah, non che abbia molto da aggiungere, a parte ribadire che non capisco perchè non abbiano dato ragione a lui e bon gli altri filosofi: mi sembra abbastanza palese quanto sia dalla parte del giusto, e quanti casi nella vita di tutti i giorni confermano ciò. Tutto è un'armonia di contrari, ogni cosa, ed è giusto e bello così... o giusto e brutto così, dipende dalle volte. Tutto questo per dire a cosa stavo pensando: nessuno ha definitivamente torto o ragione, nessuno ama senza odiare, nessuno odia senza amare, nessuna fine non porta un germe di un nuovo inizio, nessun inizio è esente dall'avere dentro di sè già un germe di fine. La vita è una ruota cazzo, o meglio, per quanto ne pensi io, un epiciclo, quindi basta guardare quel segmentino che i nostri occhi ci fanno vedere davanti e pensare che tutto è così, tutto finisce lì, tutto è lì, bianco o nero. Quella è solo una faccia della medaglia, solo un pezzettino di un arco della circonferenza. Open your mind. Ah, per chi non sapesse cos'è un epiciclo:


4 commenti:

  1. Bella lorenz.
    Mi è piaciuta molto.
    Ammetto che sul corsivo ho un po' tralasciato.
    E' vero quello che dici, verissimo.
    Però..boh..credo che una delle piaghe del pensare comune sia..(per chi arriva alle tue osservazioni), fare come passo successivo quello di dire...
    "eh bè allora non posso schierarmi."
    "eh bè allora non voto"
    "eh bè allora non mi sposo"
    "eh bè allora non vado al cuore delle cose, tanto, ci sarà sempre un quel che si dimostrerà contrario e allettante"

    quindi..
    eccola, la SUPERFICIALITA' che intossica il mondo.
    Capiscimi, lungi da me moralizzare le masse..non c'è nessun indice allo zenith mente dico questo.
    Io, Benedetta Elenetti, da questi 21 anni son profondamente convinta di questo, solo questo.
    E seleziono pesantemente chi mi sta intorno in base a stavariabile qua.
    Fa paura il fachin Relativismo, a me per lo meno un sacco, quello che tu hai detto mi butta giù un casino spesso.lotto però per non cadere nella trappola merdosa successiva.
    Mi ricorderò di Lorenz che mi suggerisce l'epiciclo.

    Ma quanto scrivo sul tuo BLog???!!

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  2. Ma fai sol bene a scrivere cara mia! Beh cmq io prima di arrivare al passo successivo, penso che dovrò attendere dei bei pesanti secoli! Io voto, io parlo, io mi lancio nelle cose e spesso lo faccio anche con decisioni radicali. Guarda ti dirò, per quanto riguarda me invece, mi dà da fare più che altro l'atteggiamento opposto alla superficialità, malattia purtroppo dilagante ma tutto sommato PASSIVA: l'atteggiamento ATTIVO di assolutizzare cose che assolute non sono per niente, cose che se uno si staccasse anche solo di 50 cm per vedere da una prospettiva più ampia capirebbe tanto ma tanto meglio. Un esempio per capirci? La gente che continua a votare il suo cazzo di partito dicendo che tutti gli altri sono deficienti a priori, senza sapere neanche cosa sta succedendo sui fronti politici italiani. Ecco, io quelli lì vorrei menarli. Alla faccia della mentalità manichea di due millenni fa! Io credo che ognuno debba avere le proprie idee e ok, ma cmq capire che non tutto è bianco o nero, e cercare di vedere anche quello che a volte non si vorrebbe vedere in ciò che si crede o si ama. E tanto per concludere, a meno che non siamo arrivati a livelli patologici, secondo me da uno che sia superficiale si può trarre qualcosa con un pò di lavoro, perchè nessuno è proprio vuoto anche se tanti sono pigri... ma da un ottuso coglione con i paraocchi non ci tiri fuori proprio niente, non lo schiodi neanche a minacciarlo!

    Ps: la cosa dell'epiciclo non so bene da dove e quando mi sia uscita, però cazzo dai alla fine una circonferenza è una cosa un pò troppo lineare per descrivere la vita che gira no?? Meglio renderla un attimino più interessante...

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  3. confesso:non ho letto i due commenti perchè cacchio ragazzi se avete scritto!e per i miei occhietti stanchi da studio(hihihi) è troppo!però il post è ,molto bello...ed è bello avere un altro conoscente qua su blogger!ciaoo dalla kuni forse da te conosciuta come la duca:D

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  4. Ciao duca! Grazie! Da oggi kuni allora... deciso! =D

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