"Presi la bottiglia ed andai in camera mia. Mi spogliai tenni le mutande ed andai a letto: era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato allo yoghurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente."

Charles Bukowski

domenica 15 marzo 2009

Una brutta serata

Questa serata è proprio una buona occasione per riportare questo pezzo di vangelo secondo Bukowski. Rende l'idea.

Il tedesco mi raggiunge. "Andiamo via di qui," suggerisce.
"Ottimo," dico.
"Una troia mi ha detto di no," fa il tedesco, "una cosa disgustosa."
"Non prendertela," dico, "probabilmente ha le mutande sporche di merda."
"Ma mi piacciono così."
"Ti piace annusarle?"
"Ma sicuro."
"Mi spiace, allora è una brutta serata per te."

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